Come zona pastorale della  Progetto Pellicano (da Tramonti di Sopra a Meduno) abbiamo lanciato per il tempo di Quaresima-Pasqua 2004 il Progetto Albania. Era ed è una sorta di sfida: perché l’Albania suscita istintivamente nella migliore delle ipotesi antipatia e diffidenza. Siamo partiti ascoltando uno spunto delle nostre suore che hanno dal 1991 (dal tempo del primo Progetto Pellicano) una casa a Lushnje (grande come la nostra Pordenone), 80 Km. a Sud di Tirana. E per motivarci ulteriormente abbiamo effettuato un breve viaggio per documentarci, raccogliendo testimonianze e materiale fotografico. E’ stata utile anche una delle ultime pubblicazioni di P. Alex Zanotelli, un comboniano conosciutissimo, forse un po’ esasperato nei suoi toni profetici, ma sicuramente convincente nelle sue esperienze personali. Con la Feltrinelli è uscito il suo: ‘Alla Scuola dei poveri’, dove racconta e interpreta 12 anni vissuti a Korogocho, spaventosa bidonville della cintura di Nairobi (capitale del Kenia). 12 anni di immersione in un degrado igienico sanitario spaventoso, dove la vita umana vale meno di un pacchetto di sigarette, dove si è costretti a pagare per scavare nella discarica municipale, bidonville con il 90% delle ragazzine sieropositive… sardinizzati. ‘Se  Dio sta dalla parte dei poveri’ scrive P. Alex, ‘e se Korogocho è un inferno, allora Dio stà all’inferno e io che sono innamorato di Lui… decido di scendere all’inferno’. Alex poi guarda e decifra l’economia e la politica globale partendo dalla prospettiva degli ultimi, partendo da Korogocho. Non gli si può dar torto se lui, tra lacrime indignate, grida che la bomba contemporanea, l’ingiustizia e il pericolo planetario è la spaccatura drammatica tra ricchi (sempre più più ricchi e meno numerosi) e poveri (sempre più poveri e più numerosi). Ora, l’Albania ai nostri occhi increduli è apparsa come un pezzo della peggiore Africa dentro all’Europa. Sporco ovunque: una grande pattumiera nazionale. Povertà ambientale, urbana, culturale, economica, scolastica, sanitaria, politica… religiosa. Un paese che rischia di implodere sotto le macerie di quello che è stato un totalitarismo dissennato e isolazionistico, che ha quasi cavato l’anima al popolo albanese. Suore, preti, piccole comunità cristiane sono lì a lavorare per recuperare dignità e identità. Con i ragazzi, i giovani e con le comunità abbiamo cercato in questi mesi di coscientizzarci mostrando immagini, dialogando insieme, ascoltando testimonianze (ricordate Suor. Olga?) e raccontando esperienze. Quindi siamo passati ad una fase più operativa: Progetto Mucca (possedere una mucca per una famiglia rurale è come avere una piccola impresa), Progetto Macchina da Cucire, Progetti Edili (in loco – per questa estate). Si sono coinvolti i ragazzi della Messa di Prima Comunione, e i giovani della Cresima con le loro famiglie: con offerte personali o con iniziative come la ‘Vendita di Torte’. Il 19 Giugno realizzeremo una Raccolta Straordinaria di Ferro, e confidiamo che sarà quasi una festa del volontariato per giovani e meno giovani. Mettendoci un pochino dalla parte dei poveri impariamo a collaborare (anche tra di noi), a condividere, ad apprezzare con gratitudine la nostra fortuna, a leggere senza distorsioni e pregiudizi la storia altrui… ad evangelizzare e ad essere evangelizzati. L’inferno allora, che non è mai una benedizione in sé, può diventare una benedizione, lo spazio dove seminare le benedizioni di Dio, il luogo per incontrarlo ed incontrarci. Ringraziamo qui tutti coloro che si sono coinvolti con prontezza e generosità.

 

Don Fabrizio e Paolo Ferroli

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